Un Senza Niente che riempie - Teatro Magro

Senza Niente ti riempie, ti scuote, ti fa ridere, sorridere, riflettere, ti istruisce.
Senza Niente - l'attore è rimasto senza scena; Senza Niente - il presidente è rimasto senza identità, senza volto; Senza Niente - l'amministratore, è rimasto senza soldi.

Tre monologhi
Tre punti di vista
Tre professioni
Tre realtà
Tre individui
Un unico tema: fare teatro

Nella cornice del Cortile di Palazzo San Sebastiano a Mantova, il 21 luglio 2012, dalle ore 20 in poi sono stati rappresentati questi 3 lavori (che hanno debuttato in momenti diversi) per dare vita a una maratona teatrale che ha portato il pubblico ad immergersi nella realtà nuda e cruda di queste tre personalità, nella realtà del Teatro Magro.
No Teatro Minimo
No Teatro Massimo
No Teatro Mauro
No Teatro Magnum
Ma TEATRO MAGRO!
Ha saputo stupire Senza Niente, solo con la forza di un monologo, e dei contenuti, ma sopratutto "solo" con il talento di Alessandro Pezzali, Marina Visentini e Andrea Caprini, per la regia di Flavio Cortellazzi, hanno colpito nella semplicità e generosità di mettersi in scena come persone, non solo come attori. 
Senza Niente 1 ci porta nel variegato mondo dell'attore e dei generi teatrali, rappresentandone una panoramica alquanto veritiera. Ironico, tagliente, mai banale, un ritratto divertente che racconta con le strette parole necessarie i mille generi attoriali: dal teatro classico,teatro tragico, teatro di parrocchia, teatro mimo, teatro danza, teatro sociale,teatro politico ecc ecc. denunciando uno stereotipo, un luogo comune senza mai cadere nel cliché. Un Alessandro Pezzali travolgente che non si stancherebbe mai di guardare, di assaporare ogni suo minimo gesto(non a caso ha vinto il Premio come Miglior Attore al Roma Fringe Festival 2012).
Senza Niente 2 ci fa conoscere il presidente ma allo stesso tempo un'attrice, una impreditrice, una donna dai mille volti. Marina Visentini si mette a nudo, in scena, con estrema franchezza e trasparenza si racconta e ci racconta le difficoltà, gli ostacoli, i compromessi, le delusioni, gli obiettivi non raggiunti, la tenacia di rinventarsi ogni giorno, di essere imprenditrici di sé stesse, di non darsi mai per vinte. Per credere sempre e comunque in tutto quello che si fa e si è. Un ritratto convincente e coinvolgente.
Senza Niente 3 ci porta nei meandri dell'amministrazione, con mosse di karate e rispolverando la vecchia favola di Pinocchio alle prese col gatto e la volpe (riportata in modo a dir poco calzante al giorno d'oggi), Andrea Caprini mette in scena un monologo chiaro e molto "istruttivo" su tutto quello che c'è da sapere su una produzione e le problematiche connesse per trovare i soldi, i fondi, i patrocini e per vedere il proprio lavoro retribuito e riconosciuto come sia giusto. In un mondo dove ormai tutto sembra avere un costo troppo alto, la cultura e il teatro sembrano essere i beni sempre più sacrificabili. Un monologo asciutto, senza sbavature, lineare, un Andrea Caprini che ci imprigiona nella sua rete di calcoli e percentuali con partite iva e costi aggiuntivi ci trascina e ci fa riflettere sulla situazione odierna dei lavoratori dello spettacolo.
Perchè la cultura va salvaguardata e ha bisogno del suo custode.

Senza Niente - una lente di ingradimento su una realtà che ancora molti, troppi, ingnorano - cattura, colpisce e non lascia indifferenti. 
Presto anche il 4° capitolo: Senza Niente - il regista.
Da vedere!

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