TEATRO? DI SCENA LA DISCO MUSIC by Teatro Magro


E' possibile "parlare" di disco music a teatro? Certo, ne è la prova la nuova produzione di Teatro Magro che porta sul palco un gruppo di 15 giovani attori. 
Opera Omnia 2 – Disco é la seconda tappa del progetto Opera Omnia - C. Goldoni che nel 2015 ha incontrato le opere del grande autore veneziano per dargli nuova linfa vitale. Questi progetti hanno una funzone divulgativa della messa in scena e con questo secondo lavoro affrontano un genere musicale, la disco music e il suo rapporto col presente, partendo dagli anni 70 fino al nuovo millennio. Lo spettacolo è andato in scena il 16 e il 17 aprile al Teatro Spazio Studio S. Orsola di Mantova, sede di Ars Creazione e Spettacolo.

Il lavoro immerge lo spettatore nelle atmosfere di quattro decadi di storia del costume e si fa carico del punto di vista dei giovani figli degli anni Novanta accompagnandosi al ritmo ancestrale della disco music. Lo studio e la struttura del lavoro diventa un'indagine, partendo dal territorio e dalla storia mantovana di Palazzo Te - luogo di feste e cene che precedeva simbologicamente se vogliamo quei luoghi di feste e divertimento che poi sarebbero diventate le discoteche, fuori dai contesti centrali delle città - attraverso il punto di vista di un gruppo di giovani (età dai 17 ai 26 anni) guidati dalla regia di Teatro Magro. 
Un excursus musicale, esperienziale ed emotivo che non può essere osservato con indifferenza dallo spettatore - anche perché almeno una decade l'abbiamo vissuta tutti anche se in discoteca magari non ci siamo mai andati o quasi - che osserva muoversi a colpi di disco music i corpi dei protagonisti di questo spettacolo che sembra simboleggiare e invitare alla libertà del movimento e rappresenta le dinamiche sociali più disparate.
Difficile è stare fermi mentre si osservano, tutto il corpo di nascosto e timidamente si muove mentre si è seduti, invocando una libertà ristretta a un piccolissimo spazio ridotto della propria sedia (ogniuno di noi cela un ballerino mancato del suo tempo nell'animo)
Eccoci di fronte dunque ad un ritratto di genere reso possibile attraverso una chiave di lettura universale che è quella della musica, in uno spazio della discoteca per certi versi "sacro", con degli schemi che si ripetono, balli di gruppo, balli individuali, occasioni di incontro, di esibizionismo, di sovversività. La drammaturgia è dettata dai quattro quadri/decadi in cui LA protagonista in assoluto è la musica ed è interessante osservare (come se ci avessero dotato di una lenta di ingradimento dal passato) come quando cambia lo scenario musicale, cambiano i movimenti del corpo, l'approccio con gli altri e le relazioni all'interno di questo spazio buio a luce pulsata, padroneggiato dalla musica, forte, dura a ritmo intenso e progressivo, in cui si è liberi di agire, di togliere ogni inibizione, di spogliarci e rivestirci, di baciare chiunque ovunque, di rimanere appartati in un angolo e ballare da soli, vicino la cassa, sopra a un tavolino, come e dove vogliamo.

Ecco che il teatro e la discoteca diventano in questo lavoro due spazi identificabili solo attraverso la presenza di un corpo che lo abita e che li agita. Entrambi i luoghi permettono l'espressione del sé, che cerca quasi di auto-rappresentarsi, di darsi un'identità e questo avviene anche per chi non è sul placo, ma sta sempliciemente osservando; in questo sottile collegamento (tra palco e platea) che non è solo visivo, in questo contesto diventa un vissuto sensibile e sensoriale in cui tutta la propriocezione del corpo viene attivata, creando una contaminazione dei sensi nella percezione personale dell'individuo.

Opera Omnia Disco 2 è sicuramente una esperienza..sinestetica, la consiglio!

Regia Flavio Cortellazzi | Aiuto regia Alessandro Pezzali | Con Lisa Atti, Rebecca Cenzato, Silvia Cortellazzi, Vanessa Dalla Ricca, Elia Grassi, Magda Mantovani, Lorenzo Mirandola, Desirée Mora, Eugenio Negrini, Iulian Puscasu, José Andrés Tarifa Pardo, Davide Saccani, Agata Torelli, Cecilia Truffelli, Elena Truzzi | DJs Marco Baruffaldi, Alex Ferrazzi | Drammaturgia Teatro Magro | costumi Gianluca Bacchi | Disegno luci e audio Stefano Fornasini | Consulenza storica Claudio Fraccari | Organizzazione Davide Saccani | Ufficio stampa e distribuzione Kati Gerola, Renata Savo | 



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